Come e cosa vediamo?

Quando guardiamo qualcosa, di solito non ci limitiamo a vederne la forma e il colore.
Il cervello, regista della percezione.
Il cervello è sicuramente necessario per avviare i processi di base della percezione (cioè quelli biologici), tuttavia esso non legge la realtà in modo univoco e obiettivo: la psicologia della Gestalt ci dice che se la realtà fisica è ambigua, se cioè si può leggere in modi alternativi, il cervello prima o poi riorganizzerà i dati sensoriali per produrre una percezione dinamica e multiforme.
Il cervello, infatti, non può non vedere nulla; esso possiede la tendenza a ‘vedere’ un significato più o meno preciso in ogni insieme di stimoli sensoriali, anche se a volte il significato percepito non è quello giusto.
Si pensi, per esempio, a quando si aspetta un amico con impazienza e sembra erroneamente di riconoscerlo guardando il viso di uno sconosciuto: il desiderio che si ha di vederlo, fa sì che si veda l’amico nelle fattezze di un estraneo (che magari non gli somiglia proprio!).