Come e cosa vediamo?
Quando guardiamo qualcosa, di solito non ci limitiamo a vederne la forma e il colore.
- Percezione
- L’organizzazione psicologica delle informazioni sensoriali
- L’esperienza percettiva secondo le teorie della Gestalt
- Selezione e organizzazione di sensazioni ambigue
- Il cervello, regista della percezione
- Emozioni, contesto e percezione
- Il ruolo delle emozioni
- Il disegno
- Simbologia dei colori
Il cervello, regista della percezione.
Il cervello è sicuramente necessario per avviare i processi di base della percezione (cioè quelli biologici), tuttavia esso non legge la realtà in modo univoco e obiettivo: la psicologia della Gestalt ci dice che se la realtà fisica è ambigua, se cioè si può leggere in modi alternativi, il cervello prima o poi riorganizzerà i dati sensoriali per produrre una percezione dinamica e multiforme.
Il cervello, infatti, non può non vedere nulla; esso possiede la tendenza a ‘vedere’ un significato più o meno preciso in ogni insieme di stimoli sensoriali, anche se a volte il significato percepito non è quello giusto.
Si pensi, per esempio, a quando si aspetta un amico con impazienza e sembra erroneamente di riconoscerlo guardando il viso di uno sconosciuto: il desiderio che si ha di vederlo, fa sì che si veda l’amico nelle fattezze di un estraneo (che magari non gli somiglia proprio!).
Il cervello, infatti, non può non vedere nulla; esso possiede la tendenza a ‘vedere’ un significato più o meno preciso in ogni insieme di stimoli sensoriali, anche se a volte il significato percepito non è quello giusto.
Si pensi, per esempio, a quando si aspetta un amico con impazienza e sembra erroneamente di riconoscerlo guardando il viso di uno sconosciuto: il desiderio che si ha di vederlo, fa sì che si veda l’amico nelle fattezze di un estraneo (che magari non gli somiglia proprio!).